Le lettere vere,
le "n", le "f", le "r",
senz'essere mere
le ergereste e le berreste.
E, se le stesse dee
stesser per leggere le "s" e le "l",
esse (e elle) stesse le ergerebber,
e le Stelle le vedrebber.
Nelle cene, per bere, le leggereste
per né temere né ledere
le dee delle tempeste.
E se steste per essere depresse
leggete le "m", leggére:
vedrete cedere le premesse.
Giovane tolsi al mio istinto
le redini.
Bussai alle porte di cento Case
chiedendo loro un pasto e una risposta.
Sugli inesplorati percorsi
dormii con gli Eremiti.
Dimenticai le mie domande.
Un Sasso prese i miei sensi,
custodendoli fino all'alba
di chissà che giorno.
Tornai indietro maledicendo me
inetto alla ricerca,
fallendo anche il ritorno.
Mentre scrivo di quel viaggio passato,
i canuti cadono spontanei
fra la punta della penna
e i segni e le parole.
Mentre la meta è laggiù,
l'immagine del mio viso stanco è
negli attoniti ospiti delle cento Case
e nella ricca solitudine degli Eremiti
e nelle vene
LA ZAËBRA
Il saggio del villaggio
vivendo la Zaëbra
perde la Zaëbra.
Corre fra le sue
le sue, le sue uniche
amiche,
le Antiche.
E' braccato fra i suoi
i suoi istinti primi.
I vagìti perduti
la Zaëbra li ha rubati.
I canti magici
la Zaëbra li ha rubati.
I tanti poteri cercati e ottenuti
il Tempo li ha rubati
la Zaëbra no.
Cui prodest inveire alla Zaëbra?
Qui il saggio del villaggio
perde la Zaëbra
vivendo la Zaëbra.
LA ZAËBRA
All'ora,
esatta
sorge la Zaëbra.
Ha il manto fulvo,
a bacche magre,
per sedersi e spazientirsi,
e un neonato,
fulvo a bacche magre,
sa della Zaëbra,
ne piange
ne piange le lodi
ne piange
sognandola e
sconoscendola.
Un timido refolo di essa
la Zaëbra, vortica qui
e là nei rubinetti, stanca
stanca
la Zaëbra.
Stanca, stanca
vòrtica, refola
stanca
la Zaëbra.
A tratti ha i tratti a tratti
qui tratti
lì tratti
qui tratti, ha tratti (vòrtica
la Zaëbra).
Un libro nel cuore
un gatto in mano
un piccolo fragile ficus
bugiardo nella mente
un pardo matto fra
Io canto l'Uomo Sorbetto by elikrotupos, literature
Literature
Io canto l'Uomo Sorbetto
Dell'uomo sorbetto io canto un poemetto
perchè gli sta stretto, perchè gli sta stretto
perchè gli sta stretto il suo bastoncino
che brucia in un lampo, vicino a un camino
Dell'uomo sorbetto io canto le gesta
di quando subì un'aggressione modesta
che lo trasformò in un Magnum d'un tratto
poichè si atteggiava in un modo distratto.
Dell'uomo sorbetto io canto la vita
quell'umile vita, quell'umile vita,
quell'umile vita da uomo succhiato,
che ride soltanto quand'è ancora incartato.
Dell'uomo sorbetto io canto la fine
quando per incanto morì in cassaforte,
come questo canto, che non finisce in rima.
Ballata del Corri Cavallo by elikrotupos, literature
Literature
Ballata del Corri Cavallo
Voce
Ridere, ridere, ridere a Ancona
non si riesce con quel mimo là.
Va imitando una giumenta incinta e impazzita
suscitando pena, compassione e pietà,
non per l'animale ma l'interpretazione,
quell'attore è destinato a finire qua,
ma magari se si sposta la scena altrove
si riuscirà a ridere, ridere là.
E-mail
A: Predolin
Da: Benetton
Oggetto: Il soggetto sta per lasciare Ancona
La nostra spia ci conferma che la Voce sta per spostarsi. Non conosciamo ancora la sua destinazione, ma probabilmente ha intuito qualcosa e cercherà aiuto. Il suo amico di Macerata pare che abbia tutta l'intenzione di sposarsi domenica prossima. Sei sicuro
Se si stesse sussurrando
su sentieri sinuosi
il segreto sessuale
di Sara da Sassuolo
si saprebbe sicuro
se sia single o sozza.
E se sfrusciandosi senza sosta
si scoprisse sensuale,
di sasso saremmo noi
sosia di sessuofobi scemi.
(1)
Lontano ricerco il mio verso, dipingo
le curve di lettere, i segni li spingo
e senza sapere nè dove nè se,
li mando stanotte, e la mia musa vinco.
(2)
Ho scorto lo sguardo senziente di un verme
all'ombra di nembo, e di un passero inerme,
lanciato nell'ultima ora,
e un lemure priva di vita il suo germe.
(3)
Nel cuore di ogni anima errante
sta tanto del genio che spunta a levante.
Quel genio che viaggia ogni ora
in eterno ridona l'aurora straziante.
(4)
Lui scorre geloso ed amico
dall'unico istante, l'antico;
si fermerà un giorno
distrutto da un fragile fico.
(5)
Trapana sezioni di cielo, veloce,
nel canto inaudito pro
I luoghi nascosti del mondo by elikrotupos, literature
Literature
I luoghi nascosti del mondo
Coperti dalle foreste
I luoghi nascosti del mondo
Vuoti aspettano l'uomo.
Fortuna lo guida, agile
Scorre fra i tronchi,
In faccia le scie delle foglie.
Quando oltre gli ultimi rovi
Scorge la piana deserta,
si getta nell'estasi antica.
In alto o nelle caverne
I luoghi nascosti del mondo
Semplici restano, eterni.
Qualcuno li ammira lontani
Inaccessibili e vaghi
Dietro le nebbie ed il cielo.
Ma l'estasi sfuma col tempo
Liquida e inesorabile
E l'uomo resta, al solito, solo.
Per egli o nessuno
I luoghi nascosti del mondo
Scoperti diventano canto.
E il canto s'ascolta lontano,
Richiamo,
Degli uomini meta diviene.
Lontana per
SC5 - L'Elite degli Ammiragli by elikrotupos, literature
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SC5 - L'Elite degli Ammiragli
Aver bisogno di qualcosa,
Godere alla sua vista,
Librarsi fra le fibre
Inerti della sua essenza.
Sembrano i sogni degli autori,
Cristi legati all'ombra del Qualcosa,
Roboante, fluido e seducente,
Irto e straripante di sensibilità.
Terreno insondabile,
Tavole rase, e brulicanti di
Odio per le opere incompiute
Riciclate, plagiate.
Intanto, pei boschi narrativi
Cercano e scrutano
Rovistano e scorgon, senza pace
Estatiche parole,
Attimi da tradurre.
Tentano infine di liberarsi.
Intingono, nel calamaio delle idee,
Versano e, scalpitanti, pubblicano.
Ira, orgoglio e conforto.